Tuesday, April 7, 2009

Premonizioni



Ieri notte mi sono svegliata alle 5.37, improvvisamente preda, chissà, di un incubo, o forse della sete e del caldo.
Non potevo sapere che nello stesso momento, a L'Aquila, alcune persone avrebbero chiuso definitivamente i loro occhi, non svegliandosi mai più da quella notte di sonno.


La mattina, arrivando in ufficio, sono stata accolta dalle domande dei miei colleghi e dalle immagini brutali che Rai News24 sembrava quasi scagliarmi addosso con violenza quasi a farmi ammettere qualche colpa o a farmi abbandonare alla vergogna. Come aveva potuto il mio sonno essere così tranquillo?, sembrava chiedermi lo schermo. Ero impietrita.
Poi ho realizzato. L'Aquila. Mia sorella, Manuela, studia a L'Aquila.
Cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo.
L'ho chiamata, il suo cellulare era spento. Ho sentito il sangue gelarmisi nelle vene.
Ho chiamato mia madre, squillava. "Pronto. Hai saputo?" "Manuela. Come sta? Il cellulare è spento." "Non ti preoccupare, sta bene. Era qui a Pescara stanotte. A casa sua c'erano le sue coinquiline, c'è stata qualche lesione, ma niente di grave. Stanno bene."
DiograzieDiograzieDiograzieDiograzieDiograzieDiograzieDiograzieDiograzieDiograzie.


5,8° della Scala Richter. Non è uno scherzo.
Circa 180 vittime finora. Non sono uno scherzo.
La settimana scorsa mia madre mi aveva scritto via e-mail che c'era stata una scossa di terremoto a L'Aquila e che mia sorella era stata svegliata nel cuore della notte dalla Protezione Civile e che il quartiere in cui abita era stato evacuato. Io avevo letto distrattamente, senza dar troppo peso alla cosa, conscia che l'interno dell'Abruzzo è quasi interamente zona sismica e che i terremoti sono avvenimenti ricorrenti, per fortuna senza finora aver eguagliato il vecchio "record" detenuto dal
Terremoto di Avezzano del 1915.


17.000 sfollati. Una cifra enorme.
Già me li immagino i nostri amministratori, rapaci come avvoltoi che sorvolano una carogna, riuniti tra i calcinacci nel Palazzo dell'Emiciclo, a fregarsi le mani pensando ai soldi della ricostruzione.
Pensando a come sfruttare la tragedia per fare un po' di promozione spiccia a questa regione "forte e gentile" dimenticata da Dio, ma non dai politici disonesti.
Finalmente, l'Abruzzo sarà un po' più conosciuto.
Finalmente, il terremoto aiuterà gli italiani ad imparare a situare questa regione sulla cartina geografica.
Per tantissimi anni l'Abruzzo è stata una regione sconosciuta, tanto che, quando sono andata a studiare a Venezia, i miei compagni di corso mi chiedevano da dove venivo e, non appena saputa la risposta, incalzavano: "E in che regione si trova Pescara?". La mia migliore amica, una che sa che Yaoundé è la capitale del Camerun, pensava che Pescara fosse nelle Marche.


Ora, finalmente, questa terra bellissima, con mare e montagne, parchi, boschi, cascate, chiese e castelli, diventerà un po' più famosa.
Eh sì, perché almeno stavolta è salita agli onori delle cronache nazionali per il terremoto, per le vittime che commuovono lo spettatore e lo muovono a pietà.
Un bel passo avanti rispetto agli scandali politici, l'unico altro parametro grazie al quale l'Abruzzo non cade nell'oblio.












p.s.: Se vi fidate di un'altra mia premonizione, il prossimo dovrebbe essere Franco Marini.
Ma il vecchio lupo appenninico è troppo furbo per farsi fregare come quegli altri fessi.


5 comments:

silvio di giorgio said...

5.8 richter è una cifra che in un paese CIVILE con strutture a norma non avrebbe provocato NIENTE di quello che ha provocato in abruzzo.

Damiano Aliprandi said...

Carissima, sono contento che tu abbia ripreso a scrivere, e purtroppo hai dovuto iniziare con questa tragedia immane che ha coinvolto la nostra terra. Mi viene il brivido a pensare a tutte quelle morti,e a pensare che la bellissima città quale è L'Aquila, rimarrà desolata per molti anni...

Un abbraccio!

ps per fortuna tua sorella non c'era...

Stefania - The Italian Backpacker said...

Bene, ora che so che sia tu che la tua famiglia sono al sicuro sto più tranquilla. Io sono in Italia, arrivata due giorni fa (che bella accoglienza, eh?). Sono due giorni che tutta l'attenzione del paese è volta verso L'Aquila e l'Abruzzo, il paese sta lavorando molto per mettere al riparo la gente che è ancora in pericolo. Speriamo che da questa tragedia ne esca qualcosa di buono (magari Berlusconi capisce che il Piano Caso è una stronzata immane)...

BUCAIOLI said...

se ora l'incubo e c'e il terremoto... è arrivata maga magò... tzè...

hotel cilento said...

Bel blog