Thursday, August 14, 2008

Comunicazione di servizio.

il blog e' chiuso domani, non per la scampagnata di ferragosto (giammai! e dove vado, nel deserto?), ma semplicemente perche' il venerdi' e' il mio giorno off settimanale.

se postate commenti a partire da questo momento esatto, li pubblichero' (insha'llah!) sabato mattina...

un caro saluto a tutti e buon ferragosto a chi se lo puo' permettere!

clauds

War is Peace. Freedom is Slavery. Ignorance is Strength.


e' bello sapere che in mauritania tutto sta finalmente andando... per il verso sbagliato.
questa nazione, indipendente dalla francia dal 1960 e governata da regimi autoritari per oltre 40 anni, aveva ottenuto le prime elezioni libere ed indipendenti nel 2007, anno dell'elezione dell'economista Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi a presidente della repubblica in seguito ad un ballottaggio con Ahmed Ould Daddah, fratellastro del primo presidente mauritano Moktar Ould Daddah.
la settimana scorsa, il 6 agosto 2008, il capo delle guardie presidenziali ed altri alti ufficiali dell'esercito hanno effettuato un colpo di stato, arrestando il presidente Abdallahi, il primo ministro Waghf, il ministro dell'interno ed alcuni influenti consiglieri presidenziali.

siccome in italia ci sono notizie piu' importanti cui i telegiornali non possono rinunciare (tipo il grande caldo, l'esodo di ferragosto, sicuramente qualche gattino o cagnolino per fare un po' di tenerezza...), vi tengo un po' aggiornati...

giovedi' 9 agosto, esattamente il giorno dopo il golpe, il generale Mohamed Ould Abdel Aziz, ovvero la mente del colpo di stato, e' apparso in pubblico per la prima volta alla testa di una marcia trionfale nelle strade della capitale Nouakchott, dichiarando di essere "determinato a salvare la democrazia" nel paese (ci ricorda qualcuno?).
le prime tensioni gia' si fanno sentire e, mentre tanti mauritani sostengono Aziz scendendo in strada con poster giganti che lo ritraggono ed intonando slogan come "si' al golpe!" e "sosteniamo i militari!", la polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro dei manifestanti che protestavano contro il cambiamento di potere.
intanto lunedi' 11 il primo ministro Waghf ed altri tre ufficiali sono stati rilasciati, mentre il presidente rimane sotto arresto nel compound presidenziale. il primo ministro Waghf, parlando ad un raduno di diverse migliaia di sostenitori poco dopo il suo rilascio, ha rassicurato la folla che il presidente e' in buona salute, dicendo: "il presidente vi ringrazia per la vostra lotta instancabile, la vostra forte lotta per restaurare l'ordine costituzionale".
questo proprio il giorno prima che la giunta militare che aveva rovesciato il governo la settimana scorsa adottasse martedi' una legge che trasferisce il potere presidenziale al capo della giunta, gen. Mohamed Ould Abdel Aziz, che ha ha indirizzato ai suoi sostenitori un discorso in cui diceva che "e' l'esercito che ha messo fine alla dittatura nel 2005. ed oggi e' di nuovo esso che mette fine alla dittatura, al nepotismo, al caos ed al disordine".

cio' che sfugge e' che le elezioni tenutesi nel 2007 erano indipendenti e che la Mauritania e' stata internazionalmente elogiata per quel voto, che aveva visto il presidente Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi emergere vittorioso dopo una fase di transizione verso il governo dei civili durata due anni a partire dalla cacciata da parte dei militari del dittatore Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya nel 2005.
ora la giunta tenta di paragonare il golpe di mercoledi' scorso a quello del 2005, annunciando che le elezioni si terranno "il prima possibile" e che fino a quella data il paese sara' governato da un "consiglio di stato" di 11 membri scelti tra gli ufficiali top dell'esercito e guidato da Aziz.
ci sono invece, parecchie differenze tra i due golpe, come ha spiegato anche Amal Cheikh Abdallahi, figlia del presidente deposto: "Taya era un dittatore. Questo e' un presidente che e' stato democraticamente eletto."
ma, nonostante il presidente fosse in prima linea per modernizzare il paese tramite investimenti di capitali stranieri nel settore minerario (altre misure adottate dal governo Abdallahi furono la legge per l'abolizione della schiavitu', ancora molto diffusa in Mauritania, la creazione di un franchising di negozi per i meno abbienti in collaborazione con un noto imprenditore mauritano e, primo provvedimento adottato dal governo nel giugno 2007, un taglio del 25% degli stipendi del presidente e dei membri del governo come prima misura per fronteggiare un deficit nazionale di 112 milioni di dollari) molte iniziative del governo Abdallahi non sono andate a genio ai militari che lo avevano sostenuto durante la campagna elettorale per le elezioni del 2007, prime fra tutti la riapertura del dialogo con il FLAM (Forze di Liberazione Africana della Mauritania, un movimento che si batte per il miglioramento delle condizioni di vita dei mauritani neri bandito da Taya nel 1986), la nascita del nuovo partito indipendente facente capo al presidente, l'Adil (Patto Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo), ed il licenziamento di alcuni capi delle forze armate, come spiega Mohamed Moktar Ould Zamel, un portavoce dei membri del parlamento a favore del golpe: durante l'animata corsa per la presidenza, il generale Aziz, la mente di entrambe i golpe, appoggio' Abdallahi dandogli la spinta di cui aveva bisogno per assicurarsi una vittoria risicata, dice Zamel. "(Abdallahi) si e' dimenticato che e' stato l'esercito a portarlo al potere" ed ha irritato i militari rilasciando, contro il parere del generale, dei militanti che si trovavano in carcere. a nemmeno un anno dall'inizio della sua presidenza, la Mauritania e' stata scossa attacchi di estremisti islamici in sequenza, compresi l'assassinio di quattro turisti stranieri ed un assalto all'ambasciata israeliana (la Mauritania e' una repubblica islamica, ma e' anche uno dei pochi stati della Lega Araba ad intrattenere rapporti diplomatici con israele). a giugno, il parlamento voto' una mozione di sfiducia forzando Abdallahi a nominare un nuovo governo, ma invece di nominare coloro che lo avevano appoggiato nelle elezioni, il presidente ando' contro i suoi sostenitori originali. la goccia che ha fatto traboccare il vaso era arrivata mercoledi', il giorno del colpo di stato, quando Abdallahi aveva licenziato quattro generali maggiori incluso Aziz. Un'ora piu' tardi Abdallahi e' stato portato via dai soldati insieme al primo ministro e ad altri funzionari. il resto e' gia' storia.

intanto le visioni sono discordi, con la giunta che in un comunicato dice che il golpe e' stato provocato dalle condizioni in via di deterioramento della vita quotidiana in mauritania e l'ostruzionismo del presidente contro varie istituzioni governative e che il consiglio militare "giura di salvare la democrazia in Mauritania" (tanto che l'uomo d'affari Houmey Ould Tangi, uno degli organizzatori della marcia pro-golpe, ha chiamato il leader della giunta Aziz "un eroe" che "ha fatto del tirare fuori il nostro paese dalle situazioni di stallo una sua abitudine" - rinfrescatemi, come si dice "lecchino" in arabo? ndr.) ed i sostenitori di Abdallahi che dichiarano che il presidente e' stato estromesso perche' aveva cercato di uscire dalla sfera d'influenza della giunta.

punito per la sua "ingratitudine" o deposto per la paura di una deriva autoritaristica? in questo caso staremmo assistendo al primo caso di "colpo di stato preventivo"...

per saperne di piu' sulla Repubblica islamica di Mauritania: http://mauritania.splinder.com .