Thursday, August 7, 2008

Donne con i pantaloni


chi guardera' la cerimonia di apertura dei giochi olimpici di beijing 2008 (non io), probabilemnte la notera' in quanto portabandiera della rappresentativa olimpica emiratina.

Sheikha Maitha bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum e', come dice il nome stesso, la figlia dell'emiro di dubai Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, avuta dalla prima moglie Sheikha Hind. non solo, la giovane Maitha e' una campionessa di taekwondo e karate che ha vinto la medaglia d'argento ai giochi asiatici del 2006. quest'anno alle olimpiadi rappresentera' gli eau nel taekwondo categoria 67 kg.

"My dream is to make it a golden success for my father and country." ha detto alla stampa.


Sheikha Maitha non e' l'unica sportiva d'alto livello all'interno della ruling family di Dubai: la seconda moglie di Sheikh Mohammed, la Principessa Haya (figlia di Hussein I di Giordania, morto nel 1999, e laureata ad Oxford), nel 2000 aveva partecipato ai giochi olimpici di sidney ed ha vinto numerosi trofei equestri nel corso degli anni.


questo non cambia la situazione in cui versano milioni di donne in tutto il mondo arabo ed islamico, ma gli emirati si stanno rapidamente aprendo per dare piu' diritti alle donne... un bel passo avanti da quando non era permesso pubblicare foto delle donne della ruling family!

Oltre il Velo


questa idea mi e' venuta leggendo il commento di "Mega 21" su un post che avevo scritto per il blog di Wil.

effettivamente tutte le persone che conosco mi chiedono se io non mi senta discriminata in quanto donna residente in un paese musulmano.
queste domande mi vengono poste soprattutto a causa della visione stereotipata che ci presentano i media riguardo alla condizione della donna nell'islam, ovvero le immagini delle donne afghane in burqa, le storie delle donne saudite che nel loro paese (proprio qui affianco) non hanno alcun diritto, le notizie di lapidazioni di donne "adultere" in iran.
tutto cio' viene usato senza ritegno per scopi politici e diffamatori.
non posso negare che in alcuni paesi musulmani le donne siano sottomesse e discriminate, ma questi paesi non sono la regola: essi sono l'eccezione.
l'islam non e' una fede monolitica (e non potrebbe esserlo visto che nei secoli si e' espanso in zone del mondo troppo diverse tra loro ed ha assorbito usi e tradizioni precedenti, diversi in ogni area geografica) e da un paese all'alto molte cose cambiano, compreso il ruolo che le donne rivestono all'interno della societa'.

ho pensato allora di usare la mia "esperienza" di privilegiata occidentale che ha viaggiato in qualche paese arabo per raccontare, tramite le mie esperienze (acc, di nuovo!) personali e tramite le parole di donne musulmane, un argomento tanto discusso e su cui e' difficile avere una visione unitaria.
sia chiaro che io non sono ne' una studiosa di questi fenomeni ne' tantomeno mi permetto di considerarmi nel giusto. prendete i post con la tag oltre il velo semplicemente come un'opinione personale e (spero possa essere cosi') degli spunti di riflessione.

prima di iniziare voglio trascrivere una poesia della poetessa afghana Nadia Anjuman (1980 - 2005) intitolata Useless:
No desire to speak again
what should I sing about?
I am accursed by time whether I sing or not
Why should I talk of honey since it is poison for me?
Alas! A group of oppressors closed my mouth
I don’t have a confidante, who shall I be coy with?
Why do I cry, laugh, die and remain?
Myself and this corner of captivity, the sorrow of failure and regret
I was needlessly created and I should seal my mouth shut
I know that it is spring and the season of delight but
What can I do with tied wings? I cannot fly
Even though I have long been silent, I haven’t forgotten the songs
Because my heart and soul speak in every moment
Happy the day when I will break the cage
When I will leave this solitude and sing with abandon
I am not a weak tree that sways with every breeze
I am an Afghan girl and it is right that I always cry
(Nadia Anjuman, Useless - 1999)
la traduzione in inglese di tutte le poesie di Nadia Anjuman si puo' trovare su questo sito.
l'immagine che ho usato e' del designer egiziano Kareem Lotfy e s'intitola Mirleen (arabo per Marilyn...)

A Modest Proposal - Update #1

cari tutti,
intanto vi ringrazio per l'interesse alla "modest proposal" (Stefania, l'allusione letteraria l'hai beccata?) e per i suggerimenti che mi avete mandato.

per il momento vi confesso che preferisco tenere la cosa a livello abbastanza "casereccio" (nel senso che penso sia meglio non diffondere la cosa su troppi network anche esteri come proponeva Claudia di bologna), poi, se questo primo tentativo andasse in porto (e con un po' di esperienza in piu'), si potrebbe pensare di estenderla.
ieri sera ne ho discusso con Flavia e mi sembra sia dello stesso avviso.

comunque, questa update e' per informare tutti gli interessati che lunedi' alle 14 ora locale ho un appuntamento con S.E. Farid Zekria, l'ambasciatore afghano negli eau, per discutere di quali potrebbero essere le zone interessate e per avere un'idea piu' precisa di chi ha bisogno di cosa.
dalla pronta telefonata della sua segretaria mi e' sembrato che l'ambasciatore possa essere interessato all'iniziativa e possa darci degli ottimi consigli (ho avuto il piacere di conoscerlo ad un party e devo dire che e' una persona molto brillante).

vi terro' al corrente dei risultati dell'incontro qui sul blog...

in ogni caso, se conoscete gente che pensate possa essere interessata, spargete la voce: the more the merrier!
a presto con le novita'!

e grazie di nuovo.

15 Minutes of Celebrity...

first of all a stupid post...
my dear friends, i am glad to introduce you *drum rolls* ... MY GROCER!


ok, usually he doesn't wear like this!

but yesterday, when i asked him where he had been all this time that i didn't see him in the shop, he told me that he is a famous magician and was invited to perform at the
liwa festival...
ahah, i already got an invitation for next performance! lucky girl i am!