Tuesday, November 11, 2008

News dalla Terra Santa (perche' e' sempre bene non dimenticare...)



oggi e’ il quarto anniversario della morte di Yasser Arafat.


so che questo blog di solito parla di cazzate, frizzi e lazzi (e tra poco riprendo a farlo…), ma spesso questo avviene perche’ parlare di altre cose fa male. al cuore.
come per esempio parlare di Palestina

e gia’ mi faccio del male parlando tutti i giorni di Palestina con la mia collega R., palestinese con passaporto giordano che non ha mai visto la casa in cui suo padre e’ nato e che quasi ogni giorno mi racconta con le lacrime agli occhi le storie della sua famiglia e dei loro ulivi.
o mi faccio del male ripensando ad A., studente di informatica di Nablus che doveva far parte di una conferenza ad Alessandria alla quale ho partecipato anch’io, ma che non e’ potuto essere con noi perche’ gli hanno rifiutato il visto 6 volte e, quando sembrava che ce l’avesse finalmente fatta, i militari israeliani l’hanno bloccato e gli hanno impedito di lasciare il SUO paese.
o anche quando sul giornale leggo le notizie provenienti da “Gerusalemme Occupata” (come la chiamano qui) o da Gaza, dove la mia amica M. ha vissuto tutti i 24 anni della sua vita di donna forte e coraggiosa, con una speranza nel cuore ed il sorriso sulle labbra, scrivendo e-mail del tipo “Non preoccupatevi, va tutto bene. Io sto bene ed e’ tutto come al solito: non preoccupatevi per me.”

come disse un amico libanese una volta: “alcune persone sono nate per resistere”.


allora pubblico solamente una mail appena ricevuta da Roberta, un’amica italiana (alcuni suoi scritti li trovate qui), contenente “notizie e aggiornamenti alla rinfusa” (testuali parole):

"Gaza:
- sempre bloccati i rifornimenti (medicinali compresi, dal giugno 2007sono morte 255 persone perche` le autorita` israeliane non fanno entrare i farmaci o non fanno uscire i malati).
http://www.gcmhp.net/.
- La settimana scorsa gli israeliani hanno assassinato altre 5 persone.
- Il fine sett scorso e` attraccata la nave con aiuti umanitari per bloccare l`assedio, personalita` internazionali a bordo (tra cui amira hass, intervista di Haniyeh pubblicata su Haaretz).
- Fuochi d`artificio
Cisgiordania in generale niente di nuovo:
- soliti arresti (24 solo nel fine settimana), qualche morto, soldi internaz in arrivo
Da Ramallah notizie un po` piu` allegre: e` iniziato il festival del cinema delle donne, domani inizia quello internaz del cinema... finalmente e` uscito Ein Shams.., a fine mese in programma festa per raccolta fondi contro chiusura del manifesto.
Gerusalemme sempre al centro della notizia:
- Costruzione del nuovo museo della tolleranza sopra l`antico cimitero musulmano sul monte degli ulivi! Israeliani 10+ anche questo giro
- Nuove espulsioni a Gerusalemme est, tra cui la famiglia dei vecchietti AlKurd espulsi dalla loro casa due gg fa dall`esercito alle 6 di mattina. Il piano e` di costruire 250 unita` abitative per i poveri israeliani ebrei che a ovest non hanno piu` spazio
- Ieri l`esercito ha chiuso anche il teatro nazionale palestinese di gerusalemme est perche` stava organizzando un festival sovversivo.. festival di arte popolare!
- Oggi elezioni per il sindaco di Gerusalemme, della Gerusalemme capitale di israele, boicottate dai palestinesi residenti in citta`.. Scacco matto!
Indiscrezioni: tra i candidati a sindaco c`e` pure un russo, sospetto trafficante d`armi...”




e poi vi consiglio di visitare questo sito internet, in cui ci sono foto realizzate dai ragazzi nati e cresciuti nel campo di Balata, vicino Nablus.
spero di conoscerli presto questi ragazzi.


perche’ credo che ci sara’ un giorno, non troppo lontano, in cui R. potra’ finalmente usare la sua “chiave del ritorno” e tornare a vivere nella casa dei suoi nonni circondata dagli ulivi, M. potra’ finalmente viaggiare liberamente senza essere fermata negli aeroporti americani come “sospetta terrorista”, A. potra’ finalmente avere un passaporto vero e non vedersi rifiutare il visto per l’Egitto sei volte di fila e noi potremo dire che, si’, ci sono persone nate per resistere. Ed alla fine vincono.



فلسطين حرة



7 comments:

Stefania - The Italian Backpacker said...

Gerusalemme occupata???
D'altronde credo che un paese come gli Emirati Arabi nasconda molte altre cose di cui mi sorprenderei, soprattutto considerando che, ahimè, non sono mai stata in un paese musulmano...

Io purtroppo non ho conosciuto nessun palestinese, ma una volta ho conosciuto due ragazzi israeliani. Erano delle persone normalissime: tolleranti e non molto religiose, non erano per niente come i dirigenti politici di Israele. Lui mi ha spiegato che la maggioranza degli israeliani non sono estremisti e preferirebbero la convivenza pacifica tra i due popoli all'atteggiamento aggressivo dell'esercito e delle autorità israeliane nei confronti dei palestinesi. Mah... Israele e Palestina rimarranno sempre un mistero per me, neanche voglio mettermi a parlare dell'argomento perché non ne vengo più fuori...

clauds said...

la chiamano "Gerusalemme Occupata" perche' gli emirati (come quasi tutti i paesi arabi) hanno rotto i rapporti diplomatici con israele e non riconoscono gerusalemme come capitale di israele, cosa anche giusta, visto che, essendo una citta' santa per le tre religioni monoteiste, dovrebbe essere una "citta' aperta" e non sottomessa ad uno stato in particolare (cosi' guerrafondaio per giunta).
tra l'altro il caro Obama il suo primo discorso dopo la convention di Denver l'ha fatto proprio di fronte all'AIPAC (la lobby pro-israele) e, cosa strana per un candidato alle presidenziali americane (tanto piu' perche' democratico), ha spesso ribadito che per lui Gerusalemme e' di fatto la capitale dello stato di israele.

anch'io ho un amico ebreo israeliano, una persona simpatica, gentile e molto aperta nei confronti dell'altro (ed ho anche conosciuto diversi ebrei italiani che non si sono rivelati da meno): lui per diverso tempo ha lavorato nei campi con i ragazzini arabi israeliani (insegnava musica) ed ha sempre sostenuto il dialogo tra i due popoli.
il problema, come sottolinei giustamente tu, non sta nei cittadini (anche se c'e' una minoranza di ultranazionalisti che vorrebbero sterminare qualunque arabo)ma nelle autorita' israeliane.

si', l'argomento e' complesso, hai ragione, ed infatti nel post non volevo affrontarlo (proprio perche', senno', non se ne esce piu'), ma semplicemente riportare delle esperienze di gente che in Palestina c'ha vissuto, ci vive o spera di viverci un giorno.

sad sad sad.

Unknown said...

why can't this be in english? I am so intrigued. I love Italy, and anything Italian. I wish I could read the language. Only speak a little.

Stefania - The Italian Backpacker said...

Sì, avevo capito l'allusione con "Gerusalemme Occupata", solo mi sembrava esagerato. E' vero che in parte è vero che Gerusalemme è una città occupata, solo che l'atteggiamento intransigente dei paesi arabi secondo me peggiora le cose. Non si arriverà mai ad un accordo ne tantomeno alla pace se prima non ci sarà un po' di rispetto tra i due popoli. Alcuni paesi islamici mi sembra che non riconoscono neanche Israele, no? Lasciando perdere l'Iran e Ahmadinejad che è un caso un po' a parte...

Comunque, il problema di Obama e Israele dimsotra che sarà sì un presidente innovativo ma anche lui ha dei vincoli. Lo accusano di essersi fatto grazie all'aiuto degli ebrei americani, se così è mica può voltargli le spalle! Gli Stati Uniti continueranno a supportare Israele per molto tempo, ci sono troppe cose in ballo. E quei musulmani (o arabi) che ritengono che Obama non lo farà, aggrappandosi al suo secondo nome Hussein, sono patetici. Magari può provare a portare un po' di buon senso nel mondo, ma dubito... (Già l'ha capito mi pare che cercare di imporre un po' di buon senso ad Ahmadinejad non è una buona idea)

Coq Baroque said...

Ho visto il sito di Balata. Magnifico. Ottimo progetto, veramente.

clauds said...

@ Coq:
si', anche secondo me e' una bella idea...
ci sono molte ong che operano bene in Palestina, ma ci sarebbe anche tanto da fare da parte delle organizzazioni internazionali, che invece latitano da 60 anni.


@ Stefania:
oddio, su Gerusalemme non sono del tutto d'accordo: e' effettivamente una citta' militarizzata e l'onu e tanti stati non la riconoscono come capitale d'israele (tant'e' vero che le ambasciate di solito si trovano a tel aviv), solo gli israeliani la riconoscono in quanto tale.
purtroppo e' difficile avere un dialogo se da una parte ci sono le pietre e dall'altra i carrarmati, se una parte della popolazione uccide i bambini dell'altra parte per evitare che in futuro possano diventare "possibili terroristi": questa si chiama pulizia etnica.
e con cio' non giustifico le azioni di hamas o dei "martiri", ma capisco perche' un ragazzo possa avere la tentazione di diventare un attentatore suicida. dove non c'e' speranza non c'e' neanche futuro.

personalmente non credo che l'atteggiamento dei paesi arabi nei confronti di israele sia troppo intransigente (ricordiamoci che israele ha avuto problemi con tutti i paesi circostanti e non ha occupato solo la Palestina, ma anche il Sinai egiziano -poi tornato a far parte dell'Egitto nel 1973- e le alture del Golan siriane nonche' il Libano. e' effettivamente israele l'elemento destabilizzante del Medio Oriente... ma questo e' nei piani della destra americana), piuttosto la trovo un po' "immobilista". a mio avviso cio' che sarebbe auspicabile da parte della lega araba e' un'azione compatta di pressione sull'onu, che invece nessun paese arabo sta attuando.

quello che ricordi tu e' il motivo per il quale in realta' molti musulmani (in particolare gli arabi) sono scettici su obama e per cui anch'io non sono una sostenitrice entusiasta, ma piuttosto un'obamascettica che spera di essere smentita.
non credo che il nome c'entri nulla, anche perche' obama e' cristiano, ma e' vero che molti arabi americani non sapevano come porsi nei confronti dei due candidati alle presidenziali americane (c'e' un bel post di Sandmonkey a riguardo, se lo ritrovo ti mando il link...)
sinceramente non credo cambiera' le cose, ma capisco sperare fa sempre bene. illudersi no, invece.

scusami, ma su ahmadinejad non commento neppure.
dai pochi strumenti che ho io per tentare di capire la sua figura, mi sembra solo un berlusconi in salsa iraniana: un populista che e' un fantoccio nelle mani di qualcuno piu' potente (nel suo caso la guida suprema khamenei). poi essendo l'ex-capo delle guardie della rivoluzione non puo' che essere un poveraccio a cui hanno fatto il lavaggio del cervello durante la rivoluzione islamica... insomma, ce l'ha tutte.

un abbraccio

clauds

Stefania - The Italian Backpacker said...

Effettivamente quando dici che Israele è l'elemento destabilizzante della regione ti dò ragione, non c'entra un cavolo con i paesi circostanti. Però ormai il pasticcio è stato fatto e non si può cancellarlo dalla faccia della terra. In questo senso dico che anche i paesi circostanti ci debbano convivere. Con questo non intendo dire che l'atteggiamento d'Israele nei confronti della Palestina sia giustificato, anzi...
Ma non addentriamoci ulteriormente nell'argomento che altrimenti davvero non ne veniamo fuori, è come un cane che si morde la coda!

Fa piacere sapere che ci sono altri pagliacci a capo di uno stato, tra questi Ahmadinejad e Chavez per nominarne solo due.