Wednesday, September 17, 2008

Ramadan Kareem! *



nella foto dei fanoos (lanterne usate durante il Ramadan)


Due sorprese mi hanno dato il bentornato ad Abu Dhabi mercoledì mattina al mio rientro in ufficio.
Una inaspettata, ovvero
il terremoto di magnitudo 6.1 con epicentro nel porto iraniano di Bandar Abbas e che ha causato almeno 7 morti in Iran. Una leggera scossa si è sentita anche qui e, nonostante cercassi di sembrare calma mentre la mia collega R. era presa dal panico, ammetto che un po' mi sono impanicata. Soprattutto perchè la scossa si è sentita distintamente e perchè l'ufficio si trova AL 12esimo PIANO! Una trappola per topi praticamente!
La seconda sorpresa, che in realtà una sorpresa non è in quanto ricorre ogni anno e le date le sapevo da parecchio, è stato il Ramadan (رمضان), cioè il nono mese del calendario musulmano, celebrato come mese sacro in quanto per i musulmani è il mese in cui il sacro Corano (القرآن الكريم) fu rivelato all'angelo Gabriele che poi l'ha dettato al Profeta Muhammad.
Le persone di fede islamica festeggiano quindi la rivelazione del Corano digiunando: il digiuno (صوم = sawm) del mese di Ramadan è uno dei cinque "pilastri dell'Islam" (أركان الإسلام = arkan al-Islam), ovvero quelle pratiche basilari che distinguono un musulmano (le altre sono la shahada cioè la professione di fede, la salat cioè la preghiera da effettuare 5 volte al giorno, il hajj cioè il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita e la zakat cioè l'elemosina legale).
Digiunare durante il mese di Ramadan significa che nessun tipo di sostanza solida, liquida e/o gassosa deve penetrare nel corpo del fedele dall'alba al tramonto: sostanzialmente non si mangia, non si beve e non si fuma. Questo perchè il digiuno dovrebbe insegnare la pazienza, il sacrificio e l'umiltà. Inoltre si dovrebbe pregare più del solito, leggere il Corano, astenersi dal linguaggio volgare, vestire in maniera castigata e moderare emozioni indesiderabili come la rabbia, l'avarizia, l'invidia e la lussuria. Durante il Ramadan i musulmani chiedono perdono per i peccati compiuti in passato, chiedono una guida per il futuro e si purificano tramite il sacrificio e le buone azioni caritatevoli.
Ogni giorno durante il sacro mese di Ramadan i musulmani di tutto il mondo si svegliano prima dell'alba per consumare un pasto leggero chiamato suhoor (سحور) ed effettuano la preghiera dell'alba (فجر = fajr). Poi si astengono da cibo, bevande e qualsiasi altro piacere fisico fino alla quarta preghiera della giornata, quella del tramonto (مغرب = maghrib). Poi possono consumare la colazione o iftar (إفطار) ed il digiuno si interrompe fino all'alba del giorno seguente.
Il 27esimo giorno di Ramadan è la notte più sacra: la "notte del destino" (ليلة القدر = Laylat al-Qadr), cioè l'anniversario di quando l'angelo Gabriele rivelò al Profeta il primo verso del Corano. Alla fine del mese di Ramadan si festeggia la "Festa della Rottura del Digiuno" (عيد الفطر = Eid al-Fitr) o "Festa Piccola" per distinguerla dalla “Festa Grande” o “Festa del Sacrificio” ( عيد الأضحى = Eid al-Adhà), cioè la festa della fine del pellegrinaggio, che è la più importante del calendario islamico.
Un'altra implicazione del Ramadan è la lettura dell'intero Corano. A questo scopo si tengono ogni sera nelle moschee delle speciali preghiere chiamate tarawih (تراويح) durante le quali si recita un'intera sezione del Corano (جزء = pezzo, parte: equivale ad 1/30 del Corano).

Questa è la teoria.
Ma nella pratica che succede nei Paesi musulmani durante il mese di Ramadan? La maggior parte dei negozi chiudono nel pomeriggio fino all'ora dell'iftar e poi rimangono aperti per gran parte della notte. Si preparano pasti particolari e si va a visitare parenti ed amici. Si comprano regali per la famiglia e gli amici. Si fa l'elemosina ai meno fortunati. Gli orari di lavoro vengono ridotti.
E poi di notte ci si scatena. O almeno questo è ciò che succede nella maggior parte dei Paesi a maggioranza islamica. Festival, concerti, recital di poesie, la gente che si riversa nelle strade a pregare ed a mangiare nelle tende allestite dale moschee o dai ristoranti…

Ecco, questo succede nella maggior parte dei Paesi musulmani, ma non negli Emirati, che, come al solito, sono un Paese particolare…
Qui i grandi alberghi allestiscono delle tende in cui è possibile fumare la shisha e giocare a carte, domino o backgammon però la musica dal vivo è severamente proibita (infatti le band che di solito si esibiscono nei club vanno in vacanza per tutto il mese), le radio devono essere tenute a basso volume (tranne che per la recitazione del Corano) ed è strettamente vietato ballare.
In compenso tutte le discoteche sono aperte e si può consumare alcool (solo i non-musulmani ovviamente). E questo non l'ho ancora capito perchè, mentre l'alcool è proibito dall'Islam, la musica non lo è. Ed in ogni caso il Ramadan rappresenta un mese sacro, quindi credo che noi expatriates potremmo anche rinunciare all'alcool per un mese per rispettare la cultura del Paese in cui viviamo.

Questo è il secondo Ramadan che passo ad Abu Dhabi, ma quest'anno, lo dico sinceramente e con un po' di vergogna, non sto digiunando (anche se, ovviamente, evito di mangiare, bere o fumare in pubblico).
L'anno scorso, temprata da due anni di "digiuno parziale", ho praticato un digiuno degno di un wahhabita: dall'alba al tramonto niente cibo, niente bevande, niente fumo, niente profumi e niente trucco. Rompevo il digiuno mangiando datteri come vuole la tradizione del Profeta. Nessun tipo di rapporto carnale. Vestiti casti.
Mi faccio i complimenti da sola: sono stata brava!
Però è stata un po' dura, quindi quest'anno evito di digiunare malamente per mancanza di motivazione.

L'anno scorso inoltre ho passato una settimana di Ramadan ad Alessandria d'Egitto e lì mi sono resa conto davvero come vivono il Ramadan i musulmani. Di giorno era tutto piuttosto morto, ma la sera, dopo l'iftar con i miei amici, non sono stata ferma un attimo: siamo andati a feste, ad un recital di poesie, al concerto di Mohamed Mounir all'Opera de Il Cairo… le strade erano piene di gente e non ci ritiravamo mai prima delle 3 di mattina. E ci ritiravamo alle 3 solo perchè i miei amici volevano mangiare il suhoor prima dell'alba e pregare, altrimenti saremmo rimasti svegli tutta la notte! Quindi me ne tornavo al mio alberghetto dove Ehab, il portiere di notte con cui ho fatto chiacchierate infinite, mi aspettava con il suhoor a base di foul (fave) e uova sode: la colazione dei campioni offerta dall'Hotel Cleopatra e compresa negli 8 euri di tariffa giornaliera della mia stanza…
In compenso, nonostante circa il 10% della popolazione egiziana sia di religione cristiana copta (e ad Alex la percentuale è ancora più alta), tutti i negozi che vendono alcoolici erano chiusi.

Ora, se qualcuno vuole provare l'emozione di digiunare per un giorno in segno di rispetto verso gli amici di fede islamica, vi lascio la ricetta per preparare la harira, una zuppa marocchina che si usa per rompere il digiuno e che io e la mia migliore amica S. abbiam cercato di preparare la settimana scorsa.
Ingredienti per 10 persone:
500 gr. di ceci lessati
200 gr. di lenticchie
500 gr. di cipolle
2 litri di brodo
concentrato di pomodoro
aglio (noi non ce l'abbiamo messo)
sale e pepe
cumino in polvere
olio d'oliva
prezzemolo e/o coriandolo
Fate un soffritto con aglio e cipolla. Aggiungete il brodo e poi ceci, lenticchie, concentrato di pomodoro, cumino, prezzemolo, sale e pepe. Fate cuocere a fuoco lento per un'ora e servite.
Noi abbiamo aggiunto al soffritto carne d'agnello (però in questo caso dovrete lasciar andare la zuppa per almeno due ore in modo da far intenerire la carne) e poi, alla fine, abbiamo aggiunto capelli d'angelo: era deliziosa!


Qualche link per chi volesse saperne di più:
Ramadan su Wikipedia (IT);
Le leggi che governano il digiuno durante il Ramadan (EN);
Il Ramadan per idioti ovvero tutto quello che c'è da sapere sul Ramadan spiegato come se avessimo 6 anni (EN);
Special Report di Arabian Business sul Ramadan (EN);
Informazioni utili dal sito del quotidiano The National per chi osserva il Ramadan ad Abu Dhabi (EN).

E qui sotto ho messo il calendario delle preghiere del mese di Ramadan ad Abu Dhabi (gentilmente regalatomi dal mio collega S.):



* Ramadan Kareem è l'augurio che i musulmani si scambiano durante il Ramadan (anche se mi dicono dalla regia che in Marocco si dice "Ramadan Moubarak"). Se qualcuno ve lo dice non fate come me che rispondevo "Grazie!"… gli egiziani dicono "Allah Akram", altrimenti si può semplicemente ripetere "Ramadan Kareem".

8 comments:

Luca Viscje Brasil said...

Ciao Clauds! Son guarito, tutto ok!

L'ho soppresso, mi è dispiaciuto ma ho dovuto farlo! Il banner intendo! Credo sia un problema legato al sito dove ho caricato l'immagine. Ho lasciato solo il testo che porta la tuo post.

Mi è piaciuto questo post, hai descritto in modo chiaro e semplice i principi del Ramadam. Per questioni di lavoro ho avuto molte volte occasione di lavorare con musulmani e più o meno mi avevano spiegato, ma raccontato da chi lo vede sul posto è tutta un'altra cosa.
Toglimi solo una curiosità: ti piace partecipare al Ramadam per puro piacere, per rispetto o cosa? Trovo eccessivo che tu ti "vergogni" del fatto che quest'anno non digiuni.

A presto ciao!!

Stefania - The Italian Backpacker said...

Mi ero sempre chiesta che cosa fanno i cristiani quando c'è il Ramadan. Io mi vergognerei come una ladra a mangiare in pubblico mentre tutti gli altri non possono...
Ma hanno degli orari fissati al secondo per la preghiera? Che impegno!

Io parto il 24 settembre per l'Inghilterra. Questa volta mi cerco un appartamento quando sono lì, perché quando sono andata in Erasmus sono letteralmente impazzita a cercare un appartamento via internet. Spero di riuscirci, visto che la scuola è in paesotto (anche se appena fuori Londra) e non in una città non so quante opportunità ci sono (e non credo che mi rimborserebbero le spese di trasporto se non dovessi trovare una stanza vicino alla scuola). Speriamo bene!

Beata te che non sei precaria! Ma d'altronde se te ne vuoi tornare in Italia non ti biasimo, io dopo l'Inghilterra ne avrò nostalgia, ma mi sono ripromessa che non tornerò a vivere a Treviso.
Tra l'altro ho appena letto che proprio a Roma fanno una lettura antirazzista per ricordare Abdul, il ragazzo ucciso a sprangate. Figurati che quando hanno provato a fare una cosa del genere a Treviso (con Marco Paolini a capeggiare il gruppo di scrittori) il sindaco non gli ha dato neanche mezzo palco nè un microfono. C'era tanta gente (era un sabato pomeriggio mi pare) ma non si sentiva niente di quello che dicevano. Il vicesindaco Gentilini gli ha detto che vadano in qualche altra città a fare queste manifestazioni!
Ah, e non ti preoccupare... puoi parlare malissimo del cosiddetto 'ricco nord est', lo faccio anch'io. Non vale una cicca questo posto. Con tutta la ricchezza culturale che ci potrebbe essere siamo i più ottusi...

clauds said...

@ Luca:
ooohhh, che piacere!
bentornato!!!
son contenta che il cavallo e' tornato gazzella ;-)
stranamente ora che lo hai soppresso, il banner e' tornato a visualizzarsi correttamente (almeno sul mio blog)... chi ci capisce (Wil!) e' bravo.

dopo aver postato mi sono resa conto di aver dimenticato qualcosa (per esempio che ci sono alcune categorie di persone che sono esentate dal digiuno, vedi bambini fino alla puberta', persone anziane, donne in gravidanza, donne mestruate fino ad un massimo di 5 giorni, tutti coloro a cui digiunare piu' causare problemi di salute...).

precedentemente mi ero trovata a digiunare per qualche giorno se mi trovavo in paesi musulmani in segno di rispetto verso i miei amici di fede islamica.
poi l'anno scorso l'ho fatto per un motivo un po' personale: ero FIDANZATA con un ragazzo musulmano e, siccome c'era una proposta di matrimonio di mezzo, ho deciso di farlo per rispetto nei suoi confronti e per dimostrargli la mia serieta' (questo non significa che mi volessi convertire, nonostante l'Islam sia una religione che apprezzo molto ed io sia una cristiana non esattamente praticante).
quando tutto si e' rovinato (verso la fine del Ramadan) ho perso anche un bel po' di motivazione, ma ho continuato comunque per testardaggine.
quest'anno non digiuno proprio perche' non c'e' piu' in me la motivazione cosi' forte che avevo l'anno scorso. pero' chissa', se Mr. K. me lo chiedesse...
;-)

la cosa che mi piace davvero del digiuno di Ramadan e' il fatto di poter controllare i propri bisogni fisici. l'avere il controllo totale del proprio corpo. la mente piu' forte del corpo.
e comunque, una volta che ci si abitua per un paio di giorni, non e' proprio cosi' dura...
per me la cosa peggiore e' non poter fumare! (anche se ho visto che in egitto molti musulmani fumano anche durante il digiuno...)

mi vergogno perche' lavoro con musulmani ed ogni volta devo nascondermi in un'altra stanza se voglio fumare o bere un caffe'. e mi vergogno perche' loro sanno che sto fumando o bevendo il caffe'.
ieri ho chiesto scusa per questo ai miei colleghi (ma sono stati comprensivi).


@ Stef:
tutti coloro che non sono musulmani non sono costretti a digiunare, ma se vogliono mangiare, bere e/o fumare dovrebbero andare in dei luoghi appositi in cui non possono essere visti. per esempio qui in ufficio ci ritroviamo in tutti in una stanza (mi sa che non ve l'avevo detto che in ufficio si puo' fumare...) oppure nei mall ci sono delle food courts apposite che vengono nascoste con dei teli neri.
si', in generale anch'io mi vergognerei per motivi etici. ma ieri ho scoperto che per chi mangia o beve o fuma in pubblico sono previste delle multe.
l'ho letto ieri su Gulf News (quotidiano in lingua inglese): un uomo libanese ed una donna russa sono stati sorpresi a bere un succo di frutta in una stazione di servizio a dubai e sono stati puniti con una multa di 1,000 AED (circa 200 euri) a testa per aver infranto il codice penale degli eau.
ecco, io non sapevo che il rispetto del digiuno fosse stato inserito anche nel c.p.
eh si', le preghiere sono fissate davvero al secondo, tanto che gli orari cambiano di giorno in giorno e da citta' a citta'... ogni giorno poi i quotidiani pubblicano l'orario delle preghiere e le radio interrompono i programmi ed ovviamente il muezzin fa l'appello alla preghiera: in pratica e' impossibile dimenticarsene.
pero' pregare all'orario stabilito e' consigliato, ma non obbligatorio. si possono recuperare le preghiere in qualsiasi momento della giornata.

in bocca al lupo per la ricerca della casa!
so bene che e' sempre la parte piu' difficile quando si viaggia, ma cercare un alloggio quando si e' gia' sul posto mi e' sempre sembrata la soluzione migliore.

beh, non c'e' che dire: roma e' sempre "caput mundi" (alemanno a parte)... la cosa che mi piace di piu' della nostra capitale infatti e' il fermento culturale.
gentilini? e' uno scandalo che gente come lui venga votata (perche' anche se il sindaco e' un altro - gobbo, giusto? - lui rimane il "master of puppets") e presa sul serio in nome della sicurezza in una delle citta' piu' sicure d'italia.

off topic: l'altra sera guardavo il dvd di "Jamel 100% Debbouze", un comico francese di origine marocchina originario della banlieu parigina, e ti ho pensata.
se riesci a metterci le mani sopra (e se sei abbastanza ferrata in argot) ti consiglio di guardarlo!

un abbraccio collettivo

clauds

il Russo said...

Come ti invidio per il fatto che ogni giorno sei a contatto con una cultura così diversa e affascinante dalla nostra (se di cultura da noi si può parlare), pezzi come questo riconciliano con la blogosfera!

clauds said...

caro Russo:
bentornato!

tornata dalle ferie son passata da te ed ho trovato una marea di post interessanti che devo ancora leggere. vengo ogni giorno, ma con la tua velocita' di aggiornamento, starti dietro e' un'impresa...
;-)

eh si', vivere qui e' una bella opportunita' di crescita personale!
la situazione italiana non la rimpiango per niente!

un caro saluto

clauds

Stefania - The Italian Backpacker said...

Non sono per nulla ferrata in argot! I miei coinquilini francesi di Edimburgo mi prendevano sempre in giro perché il massimo di argot che ho imparato all'università è 'mec' o 'rigoler', che praticamente sono entrati nell'uso comune...

clauds said...

io infatti non sapevo neppure che "rigoler" fosse argot... pensavo fosse francese rabelaisiano, pensa un po'!

clauds said...

tra l'altro, se non mi sbaglio, "mec" e' un termine molto antico (anche se usato in senso dispregiativo): nell'ottocento venivano cosi' chiamati i protettori delle signorine che esercitavano il mestiere piu' antico del mondo (le antesignane della carfagna, insomma)...
e infatti, sempre se non mi sbaglio, nell'italia del secolo scorso colui che noi oggi volgarmente chiamiamo "pappone" o magnaccia" veniva indicato con il francesismo "mecco".
di piu' nin zo!