Monday, December 1, 2008

Caro papa'...





... e' bella questa foto, eh?! questo e' il regalo che ti faccio oggi per il tuo compleanno, oltre alla telefonata che ti faro' piu' tardi.

ti regalo questa foto per ricordarti quanto e' stato bello un tempo essere una famiglia, e non degli ex-coinquilini con problemi di comunicazione.
la regalo anche a me per ricordarmi quanto ti ho voluto bene quando ero una bambina e tu mi adoravi. ed anch'io ti adoravo papa'. ero la tua principessa e tu eri il mio eroe. eri il mio eroe anche quando a casa non c'eri mai per lavoro, oppure c'eri ma eri troppo preso dai progetti per accorgerti che la tua indifferenza ci faceva male. l'ho capito tardi che la tua non era indifferenza, ma voglia di proteggerci e di permetterci una vita decente, ma forse, a posteriori, ci sarebbe bastato un papa' in piu' e qualche sfizio in meno. ma non ti voglio giudicare, pa', ti capisco.

crescendo e' cresciuto anche il divario tra noi, il divario di vedute accentuato da troppi anni di differenza. entrambi abbiamo tanti difetti, ma ce ne sono due che tu hai e che non riesco a sopportare: che per te tutto e' bianco oppure nero, senza accorgerti delle mille sfumature di mezzo che rendono bella la vita ed interessanti le persone, e quella tua laconicita' da "una parola e' poco e due sono troppe" che rende impossibile il dialogo tra noi. purtroppo.
abbiamo smesso di parlare e ridere, ma i valori che mi hai dato da piccola mi sono rimasti: l'onesta', soprattutto.

non dimentico quando sono venuti a casa quei signori dell'impresa edile, quelli che ti hanno offerto un pacco di pezzi da 100.000 "per comprare le bambole alla bambina", a cui hai risposto "alla bambina non servono altre bambole oltre a quelle che ha. andatevene, per favore". gelido, come sempre con le persone che non apprezzi.
non dimentico neppure tutti i sacrifici che hai fatto, quando ti sei ammazzato di lavoro ed hai rinunciato alle ferie per anni. era la tua idea di meritocrazia: bisogna lavorare sodo per farsi strada nella vita, come quando agli esami prendevo sempre il massimo dei voti ed ai miei compagni di scuola regalavano la bicicletta o il motorino e quando venivo a dirtelo mi rispondevi "hai fatto solo il tuo dovere". lo so che sei sempre stato orgoglioso di me, ma a volte avresti potuto almeno dimostrarmelo.
non dimentico tutto il bene che mi hai voluto e che ancora mi vuoi, che mi portavi in giro ovunque tu andassi, anche alle cene importanti con i tuoi capi, che facevamo gli scherzi alla maestra dell'asilo che non ci credeva che mi avevi gia' insegnato a leggere e scrivere, che quando la sera non riuscivo ad addormentarmi mi facevi fare i giretti con la macchina finche' crollavo dal sonno, nonostante tu la mattina dopo dovessi svegliarti alle 6 e mezza.
e non dimentico neanche tutto il male che hai fatto a mamma, e di riflesso a noi. non dimentico quando cercavi di attirare manuela e luca a stare con te con dei mezzucci squallidi, tipo i regalini e le paghette. con me non c'hai mai provato, che' sapevi che te li avrei sbattuti in faccia.
ma non posso dimenticare nemmeno il male che ti ho fatto io, quando ho convinto mamma ad andarcene, quando per colpa mia ti sei ritrovato solo in quella casa da un momento all'altro, quando per due anni non ci siamo parlati nemmeno per gli auguri di natale. mi sento in colpa nei tuoi confronti per questo, ma soprattutto nei confronti di manuela e luca, che si sono ritrovati al centro di una situazione instabile.

adesso sei piu' vecchio, hai 67 anni oggi, e sei ancora mio padre. piano piano ci sto provando a ricostruire il castello della principessa, ma e' ancora fragile.
sei mio padre e so che mi hai perdonato, perche' i genitori perdonano sempre i figli. ti ho perdonato anch'io, perche' un figlio non puo' portare rancore ad un padre per sempre e perche' ti vedo vecchio e fragile. e mi fa pena vedere cosi' il mio eroe di bambina.
e allora forse dovrei starti un po' piu' vicina quando vengo a casa e dovrei imparare dai nostri errori passati per non ripeterli in futuro.
dai, te lo prometto: ci provero'. provero' anche a dimenticare.
perche' sei mio padre e, nonostante non te l'abbia mai detto, sei stato anche il mio eroe.

e' la prima lettera che ti scrivo in 25 anni e forse e' tardi per dirtelo pero', pa', nonostante tutto, ti voglio bene. tanti auguri.


3 comments:

marcouk76 said...

Prima Luca (dal Brasile) e ora tu: la volete smettere di farmi piangere al lavoro?!? Guardate che non vengo piu` sui vostri blog eh?!

Wil said...

Certe cose non andrebbero commentate, qui si va oltre al blog.

Posso dirti che l'ho letto d'un fiato, e mi hai emozionato.

Siamo tutti bravi a dare dei consigli ad altri, per poi magari essere i primi a fare diversamente, ma se posso permettermi ... prova a riavvicinarti (come stai facendo).

La vita è breve, l'orgoglio è bello e brutto, e di genitori ne abbiamo solo 2.

A presto, un bacione. Wil

d. said...

che meravigliosa lettera da scrivere al proprio padre.