Nome Ufficiale:جمهورية جيبوتي - République de Djibouti)
Capitale: جيبوتي (Gibuti)
Superficie: 23.200 km²
Popolazione (2007): 807.000 (fonte: World Bank)
Popolazione urbana (2006): 86,1% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Tasso d'analfabetismo (2007): 35% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Lingua: arabo, francese (ufficiali), afar e somalo
Religione: Islam
Gruppi etnici: Afar, Issa, Gadabuursi, Isaaq, Arabi
PIL (2007): 834 milioni USD (fonte: World Bank e IMF)
Indipendente dalla Francia dal 27 giugno 1977
Capo di Stato: Ismaïl Omar Guelleh (in carica dalle elezioni presidenziali del 9 aprile 1999)
Wikipedia Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Gibuti
Capitale: جيبوتي (Gibuti)
Superficie: 23.200 km²
Popolazione (2007): 807.000 (fonte: World Bank)
Popolazione urbana (2006): 86,1% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Tasso d'analfabetismo (2007): 35% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Lingua: arabo, francese (ufficiali), afar e somalo
Religione: Islam
Gruppi etnici: Afar, Issa, Gadabuursi, Isaaq, Arabi
PIL (2007): 834 milioni USD (fonte: World Bank e IMF)
Indipendente dalla Francia dal 27 giugno 1977
Capo di Stato: Ismaïl Omar Guelleh (in carica dalle elezioni presidenziali del 9 aprile 1999)
Wikipedia Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Gibuti
Sapete che qui ad Abu Dhabi ci sono moltissimi gibutini? Ma davvero tanti… L'ultima volta che ne ho conosciuti ero ad un party a casa di amici quando ha fatto irruzione 'sta ragazza bellissima circondata da ragazzetti con la faccia da etiopi (avete presente la tipica faccia del Corno d'Africa, sì?). Beh, la ragazza mi sente parlare in francese con qualcuno e si avvicina e mi inizia a parlare in francese, al che, io che pensavo che fosse etiope, faccio una figura di merda e le dico: "Cavolo come parli bene francese, dove l'hai imparato?" e lei "Veramente è la mia lingua madre", ed io (idiota) "Ma dai, e io che pensavo fossi etiope!". A quel punto m'ha guardato come per dire "ma ci sei o ci fai" e mi ha risposto, secca: "No, sono di Gibuti! Conosci Gibuti?" guardandomi con aria sprezzante. Superato questo piccolo "incidente diplomatico", forse perché era contenta che io sapessi perlomeno collocare Gibuti sulla carta geografica, si scioglie un po' e cominciamo a parlare. Quando mi sono allontanata, ho notato che immediatamente una mandria di inglesi si è gettata sulla ragazza, prontamente "difesa" dai suoi bodyguard adolescenti.
Qualche giorno più tardi un amico mi ha raccontato che alla fine del party c'è stata una rissa tra gli inglesi ed i gibutini: gli inglesi continuavano ad insinuare cose sulla ragazza ed a provarci in modo pesante ed i connazionali di lei hanno reagito a tono. Purtroppo, qui negli Emirati, alcune nazionalità sono segnate: per esempio, come mi raccontava anche Desiet (la ragazza eritrea di un vecchio post che mi vergogno a linkare perche' mi sono appena accorta che contiene un orrore di ortografia nel titolo), se sei una ragazza proveniente dal Corno d'Africa lo stereotipo vuole che tu sia una prostituta (e nemmeno di bordo troppo alto…). Lo so che fa schifo, ma qua funziona così. Purtroppo. Ma non preoccupatevi: io schifo solo gli italiani! ;-)
Qualche giorno più tardi un amico mi ha raccontato che alla fine del party c'è stata una rissa tra gli inglesi ed i gibutini: gli inglesi continuavano ad insinuare cose sulla ragazza ed a provarci in modo pesante ed i connazionali di lei hanno reagito a tono. Purtroppo, qui negli Emirati, alcune nazionalità sono segnate: per esempio, come mi raccontava anche Desiet (la ragazza eritrea di un vecchio post che mi vergogno a linkare perche' mi sono appena accorta che contiene un orrore di ortografia nel titolo), se sei una ragazza proveniente dal Corno d'Africa lo stereotipo vuole che tu sia una prostituta (e nemmeno di bordo troppo alto…). Lo so che fa schifo, ma qua funziona così. Purtroppo. Ma non preoccupatevi: io schifo solo gli italiani! ;-)
Oltretutto, Gibuti è famosa perché c'è una brigata della Legione Straniera francese. Come dite? Non è famosa per questo? E che ne so, io da piccola leggevo sempre la collezione di Segretissimo di mio padre (quelli originali, degli Anni '60 e '70, con le copertine disegnate a mano) e, in un modo o nell'altro, Gibuti veniva menzionata sempre… Ero convinta fosse una città magica, affascinante, un po' noir… poi ho visto le foto ed ho capito che mi sbagliavo.
Ora, per tornare ad argomenti più seri, e ad affari di famiglia (futura), sappiate che Gibuti sta conoscendo un incremento degli investimenti da parte di imprese provenienti dal Golfo Persico, che hanno già iniettato più di 600 milioni di dollari in grandi opere, che vanno dal rinnovamento delle infrastrutture portuali (per esempio a Doraleh) alla costruzione di raffinerie, passando per gli alberghi di lusso.
Gibuti, così come tutta la regione del Corno d'Africa, ha sempre avuto grandi contatti e scambi commerciali con la Penisola Arabica, specialmente con lo Yemen, che si trova solamente ad una ventina di chilometri dalle coste di Gibuti (una grande comunità di expatriates yemeniti vive nell'ex-colonia francese). Un altro progetto in fase di approvazione è quindi la costruzione di un ponte che colleghi Gibuti allo Yemen, progetto, questo, presentato dalla Middle East Development di Tariq Mohammed bin Laden (fratellastro del più famoso Osama, nonché zio di… Omar! Bravi, vedo che siete stati attenti!).
La costruzione del Bridge of the Horns è iniziata alla fine dello scorso mese di luglio e la data prevista per il completamento dei lavori e l'inaugurazione del ponte è il 2020: il ponte avrà una lunghezza di 29 km e includerà un'autostrada a 6 corsie, 4 linee ferroviarie leggere, un oleodotto ed un acquedotto, più due città gemelle alle due estremità del ponte (entrambe chiamate Al-Noor City), per un costo totale compreso tra i 20 ed i 30 milioni di dollari. Le stime prevedono che circa 100000 automobili e 50000 passeggeri della linea ferroviaria attraverseranno il ponte quotidianamente, oltre alle migliaia di tonnellate di carichi in camion e vagoni ferroviari: gli analisti credono che quindi il progetto aumenterà gli scambi commerciali tra la Penisola Arabica ed i Paesi del Corno d'Africa e, inoltre, che aiuterà milioni di pellegrini africani a raggiungere l'Arabia Saudita per l'hajj e faciliterà il trasporto di prodotti agricoli e bestiame dal continente africano ai mercati della regione del Golfo. A questo proposito, è stata proposta una nuova autostrada per connettere Al-Noor City a Dubai, mentre non ci sono progetti di strade che colleghino il poco popolato Gibuti con i popolosi centri di Addis Ababa o Khartum. The Economist, sottolineando che i pianificatori hanno dichiarato che il progetto farà di Al-Noor City il "centro finanziario, educativo e medico dell'Africa", ha commentato: "gli africani potrebbero chiedersi perchè il centro non venga costruito in una porzione d'Africa dove vivono più africani e che ha cibo ed acqua."
Effettivamente Gibuti ha ancora molti problemi a livello economico e sociale ed alcuni analisti, considerando anche la situazione altamente instabile del Corno d'Africa e la presenza di milizie jihadiste nella vicina Somalia, vedono nel Bridge of Horns una minaccia alla sicurezza del contingente AFRICOM (qui un articolo in inglese, per esempio).
Comunque, tutti questi progetti, come anche il progetto di un oleodotto per portare il gas naturale dalla regione etiope dell'Ogaden al porto di Gibuti e gli investimenti di DP World (per esempio nel settore aereo, attraverso la Daallo Airlines), dovrebbero aiutare il Paese a far ripartire l'economia, che negli ultimi anni non era stata molto soddisfacente, soprattutto a causa del gran numero di importazioni di cui risente il Paese e dell'aumento dei prezzi di determinati beni d'importazione sui mercati internazionali: Gibuti, infatti, esporta soprattutto bestiame e pelli ed importa tutti gli alimenti di uso comune.
Finora l'economia era stata pesantemente dipendente dalle entrate militari e portuali, aiutando ben poco i gibutini (principalmente agricoltori e pastori), tanto che si stima che la maggioranza della popolazione è disoccupata. Una grave siccità inoltre si era abbattuta sulle regioni interne da ottobre 2006 ad aprile 2007, lasciando più di 50.000 dipendenti dagli aiuti umanitari.
Un altro problema del Paese è il fatto di avere dei vicini così grandi ed instabili: a giugno, per esempio, un conflitto è scoppiato tra Gibuti e l'Eritrea per questioni di confini. Pare che a gennaio di quest'anno l'Eritrea avesse chiesto il permesso di oltrepassare il confine nella regione di Ras Doumeira, nel nord del Paese, per prelevare sabbia da utilizzare per una strada e che invece abbia occupato delle colline della zona. A metà aprile Gibuti con una lettera ha chiesto l'intervento delle Nazioni Unite, dichiarando che l'Eritrea aveva messo su fortificazioni e scavato trincee su entrambi i lati del confine e rivendicato la zona come territorio eritreo.
Viste le relazioni tese tra il suo paese e l'Eritrea, ovviamente il Primo Ministro etiope Meles Zenawi non ha perso occasione per gettare legna al fuoco, dichiarando che il litigio era "una minaccia alla pace ed alla sicurezza dell'interna regione del Corno d'Africa" (certo, mannaggia a loro... altrimenti è una regione dalla sicurezza e stabilità impeccabili! Ma mi facci il piacere!) e che, in caso di guerra, l'Etiopia avrebbe protetto il proprio corridoio commerciale che passa attraverso Gibuti.
Le cose sono precipitate il 10 giugno, quando le forze armate eritree hanno aperto il fuoco contro Gibuti chiedendo che alcuni disertori dell'esercito eritreo che si erano rifugiati nel Paese facessero ritorno in patria. Gli scontri tra le due forze sono andati avanti per diversi giorni, finché, il 13 giugno, le milizie gibutine hanno annunciato che i combattimenti si erano placati.
La situazione tra i due Paesi, però, continua ad essere tesa e le relazioni diplomatiche sono ad un punto morto.
Gibuti, così come tutta la regione del Corno d'Africa, ha sempre avuto grandi contatti e scambi commerciali con la Penisola Arabica, specialmente con lo Yemen, che si trova solamente ad una ventina di chilometri dalle coste di Gibuti (una grande comunità di expatriates yemeniti vive nell'ex-colonia francese). Un altro progetto in fase di approvazione è quindi la costruzione di un ponte che colleghi Gibuti allo Yemen, progetto, questo, presentato dalla Middle East Development di Tariq Mohammed bin Laden (fratellastro del più famoso Osama, nonché zio di… Omar! Bravi, vedo che siete stati attenti!).
La costruzione del Bridge of the Horns è iniziata alla fine dello scorso mese di luglio e la data prevista per il completamento dei lavori e l'inaugurazione del ponte è il 2020: il ponte avrà una lunghezza di 29 km e includerà un'autostrada a 6 corsie, 4 linee ferroviarie leggere, un oleodotto ed un acquedotto, più due città gemelle alle due estremità del ponte (entrambe chiamate Al-Noor City), per un costo totale compreso tra i 20 ed i 30 milioni di dollari. Le stime prevedono che circa 100000 automobili e 50000 passeggeri della linea ferroviaria attraverseranno il ponte quotidianamente, oltre alle migliaia di tonnellate di carichi in camion e vagoni ferroviari: gli analisti credono che quindi il progetto aumenterà gli scambi commerciali tra la Penisola Arabica ed i Paesi del Corno d'Africa e, inoltre, che aiuterà milioni di pellegrini africani a raggiungere l'Arabia Saudita per l'hajj e faciliterà il trasporto di prodotti agricoli e bestiame dal continente africano ai mercati della regione del Golfo. A questo proposito, è stata proposta una nuova autostrada per connettere Al-Noor City a Dubai, mentre non ci sono progetti di strade che colleghino il poco popolato Gibuti con i popolosi centri di Addis Ababa o Khartum. The Economist, sottolineando che i pianificatori hanno dichiarato che il progetto farà di Al-Noor City il "centro finanziario, educativo e medico dell'Africa", ha commentato: "gli africani potrebbero chiedersi perchè il centro non venga costruito in una porzione d'Africa dove vivono più africani e che ha cibo ed acqua."
Effettivamente Gibuti ha ancora molti problemi a livello economico e sociale ed alcuni analisti, considerando anche la situazione altamente instabile del Corno d'Africa e la presenza di milizie jihadiste nella vicina Somalia, vedono nel Bridge of Horns una minaccia alla sicurezza del contingente AFRICOM (qui un articolo in inglese, per esempio).
Comunque, tutti questi progetti, come anche il progetto di un oleodotto per portare il gas naturale dalla regione etiope dell'Ogaden al porto di Gibuti e gli investimenti di DP World (per esempio nel settore aereo, attraverso la Daallo Airlines), dovrebbero aiutare il Paese a far ripartire l'economia, che negli ultimi anni non era stata molto soddisfacente, soprattutto a causa del gran numero di importazioni di cui risente il Paese e dell'aumento dei prezzi di determinati beni d'importazione sui mercati internazionali: Gibuti, infatti, esporta soprattutto bestiame e pelli ed importa tutti gli alimenti di uso comune.
Finora l'economia era stata pesantemente dipendente dalle entrate militari e portuali, aiutando ben poco i gibutini (principalmente agricoltori e pastori), tanto che si stima che la maggioranza della popolazione è disoccupata. Una grave siccità inoltre si era abbattuta sulle regioni interne da ottobre 2006 ad aprile 2007, lasciando più di 50.000 dipendenti dagli aiuti umanitari.
Un altro problema del Paese è il fatto di avere dei vicini così grandi ed instabili: a giugno, per esempio, un conflitto è scoppiato tra Gibuti e l'Eritrea per questioni di confini. Pare che a gennaio di quest'anno l'Eritrea avesse chiesto il permesso di oltrepassare il confine nella regione di Ras Doumeira, nel nord del Paese, per prelevare sabbia da utilizzare per una strada e che invece abbia occupato delle colline della zona. A metà aprile Gibuti con una lettera ha chiesto l'intervento delle Nazioni Unite, dichiarando che l'Eritrea aveva messo su fortificazioni e scavato trincee su entrambi i lati del confine e rivendicato la zona come territorio eritreo.
Viste le relazioni tese tra il suo paese e l'Eritrea, ovviamente il Primo Ministro etiope Meles Zenawi non ha perso occasione per gettare legna al fuoco, dichiarando che il litigio era "una minaccia alla pace ed alla sicurezza dell'interna regione del Corno d'Africa" (certo, mannaggia a loro... altrimenti è una regione dalla sicurezza e stabilità impeccabili! Ma mi facci il piacere!) e che, in caso di guerra, l'Etiopia avrebbe protetto il proprio corridoio commerciale che passa attraverso Gibuti.
Le cose sono precipitate il 10 giugno, quando le forze armate eritree hanno aperto il fuoco contro Gibuti chiedendo che alcuni disertori dell'esercito eritreo che si erano rifugiati nel Paese facessero ritorno in patria. Gli scontri tra le due forze sono andati avanti per diversi giorni, finché, il 13 giugno, le milizie gibutine hanno annunciato che i combattimenti si erano placati.
La situazione tra i due Paesi, però, continua ad essere tesa e le relazioni diplomatiche sono ad un punto morto.
Per la Mente (Libri):
Le Pays sans Ombre (Abdourahman Waberi);
Transit (Abdourahman Waberi);
Aux Etats Unis d'Afrique (Abdourahman Waberi);
The Train to Djibouti (Lara Kassa);
Le Mal Djiboutien. Rivalités Ethniques et Enjeux Politiques (Ali Coubba);
Le Verdict de l'Arbre (Ali Moussa Iye)
Per la Bocca (Cibo):
So che, nonostante si mastichi, non è propriamente un cibo, ma anche a Gibuti il qat è molto diffuso (probabilmente grazie ai traffici marittimi con lo Yemen ed all'importante comunità yemenita presente nel Paese) ed, anzi, viene usato soprattutto per aiutare la concentrazione durante le cerimonie religiose. Qui negli Emirati è proibito! (però si trova una specie di "surrogato di qat" pakistano, il nejwar, che non si mastica, ma fa più o meno lo stesso effetto di rincoglionimento…)
So che, nonostante si mastichi, non è propriamente un cibo, ma anche a Gibuti il qat è molto diffuso (probabilmente grazie ai traffici marittimi con lo Yemen ed all'importante comunità yemenita presente nel Paese) ed, anzi, viene usato soprattutto per aiutare la concentrazione durante le cerimonie religiose. Qui negli Emirati è proibito! (però si trova una specie di "surrogato di qat" pakistano, il nejwar, che non si mastica, ma fa più o meno lo stesso effetto di rincoglionimento…)
6 comments:
A parte che non sapevo che le donne del Corno avessera quella reputazione, in genere prerogativa delle occidentali, tranne il qat non hanno nient'altro? io ho una fame (faccio schifo, lo so)
Viva il Qat!
Lo masticavo giusto un paio di sere fa, qui a Londra. Gente viziosa gli inglesi ...
Per quanto riguarda la reputazione delle donne: be' ... se si chiama "Corno d'Africa", ci sarà un buon motivo, no?!
Scherzo, Clauds eh ... non vorrei mai che uscisse la fondamentalista femminista che è in te.
Un saluto cross-gender
Ahah, bella la battuta del melonauta! Cmq neanch'io sapevo che le donne del Corno d'Africa avessero quella reputazione, ma ci scommetterei che le occidentali sono considerate a dir poco facili...
Cmq tu continui a lamentarti della tua vita negli Emirati Arabi, ma continui ad incontrare persone interessanti. Io non ho mai conosciuto una persona del Djibouti e si può dire neanche del Corno d'Africa. Per ora il mio giro di amicizie in Inghilterra si limita agli assistenti di lingua, che sono quasi tutti francesi. Fino ad ora ho constatato che seppure Londra è multiculturale non è facile conoscere tanta gente "non europea", a meno che non frequenti un giro particolare. Ma anche i non-inglesi prendono il viziaccio inglese di diventare riservati e chiusi e non parlare con nessuno dopo i convenevoli? O forse sono io che sono troppo timida...
PS: Vorrei tanto leggere "GLi Stati Uniti d'Africa" di Waberi, ne avevo letto una bella recensione...
ebbene si', ragazzi!
le donne del corno d'africa hanno quella reputazione (perlomeno qui...). forse e' solo perche' sono troppo belle per noi umani...
@ Coq:
anch'io ho fame (non preoccuparti: faccio piu' schifo io, te l'assicuro...), mi sa che abbiamo bisogno di un po' di qat per resistere.
comunque non conosco nessun piatto famoso della cucina gibutina (o gibutiana? wikipedia mi dice che ci va la "a"...). devo rimediare facendomi invitare dalla bonazza...
@ Melon:
ma sono l'unica che ancora non ha masticato qat??? qua e' proibito (ovviamente)... dopo aver sentito un amico yemenita che mi spiegava quanto ti stona, avevo pensato di fare un viaggio in yemen (tanto e' bello, e' dietro l'angolo e costa pochissimo...), ma nessuno ha voluto accompagnarmi... pavidi!
a Melooooon! ebbasta co' 'sta storia che so' 'na fondamentalista femminista!!!
lo so che l'ha messa in giro Stefania 'sta voce... ;-)
e pensare che io schifo le femministe, sono all'antica e sono l'uomo che mi apre la portiera della macchina per poi sbattermela sui denti. insomma, viva il maschio forte!
@ Stefania:
si', anche le occidentali sono considerate facili... in realta' tutte le donne sono considerate facili: alcune perche', beh, lo sono (e li' va a prescindere dalla nazionalita'...); altre invece perche' si vestono in una maniera che per noi e' normale, ma non molto "modesta" (categoria in cui rientrano piu' o meno tutte le donne non-musulmane); ed altre semplicemente perche' vengono da paesi che sono egemoni nel mercato della prostituzione emiratina (tipo etiopia, russia, cina, thailandia, filippine... anche il marocco mi sembra che si difenda bene).
effettivamente se gli emirati hanno una cosa bella e' proprio il melting pot: qui sono presenti quasi tutte le nazionalita' che esistono al mondo e sono tutti mischiati (cioe', non esiste per esempio "il quartiere italiano" piuttosto che quello cinese) quindi si ha la possibilita' di aver contatti con le persone piu' disparate e di imparare qualcosa da ognuno (poi vabbe', l'integrazione e' un altro discorso... ovviamente). pensa che io sono l'unica europea nella ditta per cui lavoro...
anch'io avevo letto una bella recensione di "gli stati uniti d'africa" e vorrei leggerlo. dubito di riuscire a trovarlo.
a proposito, hai letto che hanno assegnato il premio goncourt (il maggior premio per la narrativa francese) ad uno scrittore afghano? atiq rahimi si chiama, se non mi sbaglio (ed e' pure un bell'uomo): mi ha incuriosito questo suo ultimo libro (parla di una donna che si ribella al marito, che si trova in stato vegetativo a causa di una ferita di guerra -altro che hosseini), ma per ora dubito che si trovi da qualche parte...
un abbraccio (collettivo)
clauds
Io ho messo in giro la voce che sei una fondamentalista femminista? Magari al massimo ho messo in giro la voce che non ti piacciono le generalizzazioni sulle donne nel mondo islamico...
La modestia: qualità che troppe donne occidentali hanno perso, qui in Inghilterra molte vanno in giro nude e sono delle sciocchine superficiali e piene di sè. Ho delle allieve che sarebbero da prendere a schiaffi solo per il comportamento...
Sì, ho letto del premio Goncourt, volevo anche scriverci un post, ma poi ho pensato che con ogni probabilità non troverò mai quel libro e finirà nel dimenticatoio (mio e dei miei lettori). Non ho visto la foto dell'autore, ma insomma questi afghani sono belli? Mr K. ha gli occhi come la tipa del National Geographic? :P
PS: Tranqui. Naturalmente neanch'io ho mai masticato qat, figurati! Troppe cose non ho assaggiato delle cucine internazionali... e troppe cose che non ho sperimentato dei costumi degli altri popoli.
ahahahah Stefania!
guarda che scherzavo! spero non te la sia presa, perche' era solo una battuta...
il fatto e' che mi sembra strano che mi si accusi di essere una fondamentalista femminista quando, come ho scritto a Melon, "io schifo le femministe, sono all'antica e sogno l'uomo che mi apre la portiera della macchina per poi sbattermela sui denti". il discorso sarebbe un po' lungo, per cui fermiamoci qua, ma, che si sappia, io nella coppia voglio essere la donna, non voglio fare la parte dell'uomo. dio quanto rimpiango quegli uomini un po' burberi (ma cavalieri) di una volta!
quanto mi piace la parola "modestia", Stef! comunque mi rendo conto che ogni tanto anch'io vado vestita in maniera un po' troppo "zoccolengi" (e di solito scatta la domanda sulla nazionalita' per controllare se "c'e' trippa per gatti"...)
sul premio goncourt non so: gli altri libri di rahimi sono stati tradotti in diverse lingue quindi, a maggior ragione visto il premio, questo qui (che in traduzione dovrebbe chiamarsi "pietra di pazienza" se non mi sbaglio, ma il titolo originale e' in farsi -o pashto, non ne sono sicura) dovrebbe essere reperibile piuttosto facilmente.
eheh, oggi sono andata a cercare una foto da mandarti perche' io l'avevo vista su jeune afrique, ma sull'edizione online c'e' solo il testo dell'articolo: vabbe', foto un po' da catalogo pubblicitario, pero' mi son vista sto moraccione col pizzetto e gli occhi azzurri ed ho detto "ammazza aho!". insomma, le foto che ho trovato su google lo mostrano molto piu' "quarantenne imbolsito con calvizie incipiente"... ecco, dimentica cio' che avevo detto a proposito della sua bellezza!
son stata superficiale: mea culpa. ;-)
comunque si', molti afghani son belli, scuri con gli occhi chiari, alti, massicci... insomma, begli uomini.
Mr. K. e' egiziano, non ha gli occhi come sharbat gula, ma ha dei bellissimi occhi neri e profondissimi ereditati dal nonno berbero. :-)
p.s.: all'altro commento ti ho risposto sull'altro post, solo per non incasinare troppo qua (lo sai che senno' io straparlo e faccio confusione...)
ti abbraccio forte
clauds
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