Nome Ufficiale: República de Cabo Verde
Capitale: Praia
Superficie: 4.030 km²
Popolazione (2007): 519.000 (fonte: World Bank)
Popolazione urbana (2006): 57,3% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Tasso d'analfabetismo (2007): 19,8% (fonte: Africa Economic Outlook 2007)
Lingua: portoghese (ufficiale), kriolu
Religione: Cristianesimo (Cattolicesimo)
Gruppi etnici: Creoli
PIL (2007): 1,367 miliardi USD (fonte: IMF)
Indipendente dal Portogallo dal 5 luglio 1975
Capo di Stato: Pedro Pires (dalle elezioni del 22 gennaio 2006)
Wikipedia Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Capo_Verde
Capo Verde prosegue nel suo decollo economico. Una riuscita simboleggiata dal suo passaggio, il 1° gennaio 2008, dallo statuto di Paese Meno Sviluppato (PMS) a quello di Paese a Medio Sviluppo (il secondo dei 50 PMS originari a cambiare status, dopo il Botswana nel 1994).
Nel dicembre 2007, il piccolo arcipelago lusofono ha inoltre firmato il trattato che segna il suo ingresso nel WTO. Con un PIL per abitante superiore a 2100 dollari, ovvero il più elevato della Comunità degli Stati dell’Africa dell’Ovest, Capo Verde allinea i buoni risultati economici ed attire gli investimenti diretti stranieri. Tra il 2008 ed il 2011, secondo l’Agenzia Capoverdiana d’Investimento, questi ultimi dovrebbero raggiungere 7,8 miliardi di dollari, essenzialmente nel settore turistico (che realizza oltre il 25% di crescita per anno). Con 300000 visitatori nel 2007, l’attività alberghiera da sola rappresenta più del 10% del PIL. Entrate che per la prima volta superano l’ammontare delle rimesse spedite da una diaspora forte di 700000 persone (principalmente installate negli Stati Uniti ed in Europa).
Stimolata dagli investimenti, la crescita accelera, toccando il 6,9% nel 2007 contro il 6,1% dell’anno precedente e con una media del 6% dal 2001. Inoltre, l’esistenza di una Borsa-valori attesta la volontà del governo di diversificare l’economia e di fare fiorire un mercato finanziario. Ma il cammino è ancora lungo: nella classifica Doing Business 2008 stilata dalla Banca Mondiale sul clima degli affari, Capo Verde non figura che al 132° posto su 178 Paesi. Non tutto è dunque così roseo come sembra. Bisogna dire che le sfide da giocare sono importanti.
Spesso colpito dalla prolungata assenza di precipitazioni, il paese produce meno del 20% del suo consumo in cereali e rimane fortemente dipendente dalle importazioni, fattore che lo rende vulnerabile agli shock esogeni. L’aumento del corso del petrolio e del prezzo dei cereali sono quindi duramente pesati sul deficit della bilancia commerciale. Raggiungendo il 42,1% del PIL nel 2007, anche il debito estero rappresenta un pesante handicap, soprattutto or ache il nuovo statuto di Paese a Medio Sviluppo non permette più a Capo Verde di beneficiare di eventuali programmi di riduzione del debito da parte della comunità internazionale. Nella classifica stilata dal UNDP secondo l’indice di sviluppo umano, il Paese si piazza prima del Sudafrica (102° contro 121°), ma il 37% dei capoverdiani vive ancora al di sotto della soglia di povertà (fissata a 2 dollari al giorno) ed il 20% di loro vive con meno di un dollaro al giorno. Inoltre, dei nuovi problemi sono apparsi all’orizzonte nel corso degli ultimi anni, come l’immigrazione illegale ed il traffico di droga.
Infatti, dall’Isola di Sal, nel nord dell’arcipelago, basta percorrere circa 1500 km per raggiungere Hierro (Canarie) e penetrare in Europa. Di fronte al flusso di clandestine, la Spagna, che ha aperto un’ambasciata a praia nel 2006, desidera tagliare il passaggio delle Canarie rinforzando la sua cooperazione con Capo Verde. Il Primo Ministro José Maria Neves del Partido Africano da Independência da Cabo Verde (PAICV, formazione presidenziale) ha chiesto a più riprese l’aiuto dell’Unione Europea per poter controllare le sue acque territoriali ed allo stesso tempo combattere il traffico di droga. L’arcipelago è quindi sulla buona strada per concludere un partenariato speciale con l’Unione Europea, approvato ufficialmente a Bruxelles nel dicembre 2007, per limitare l’immigrazione dai Paesi dell’Africa dell’Ovest e per beneficiare di fondi europei. Presso la Comunità degli Stati dell’Africa dell’Ovest, invece, Capo Verde rivendica la sospensione della libera circolazione delle persone e chiede di reintrodurre il visto per i cittadini dell’area. Infine, in vista della diversificazione delle sue attività economiche, Praia si è candidata a stabilire sul proprio territorio una zona economica speciale, defiscalizzata, che potrebbe costituire una piattaforma per la distribuzione dei prodotti cinesi in tutta la regione.
Nel dicembre 2007, il piccolo arcipelago lusofono ha inoltre firmato il trattato che segna il suo ingresso nel WTO. Con un PIL per abitante superiore a 2100 dollari, ovvero il più elevato della Comunità degli Stati dell’Africa dell’Ovest, Capo Verde allinea i buoni risultati economici ed attire gli investimenti diretti stranieri. Tra il 2008 ed il 2011, secondo l’Agenzia Capoverdiana d’Investimento, questi ultimi dovrebbero raggiungere 7,8 miliardi di dollari, essenzialmente nel settore turistico (che realizza oltre il 25% di crescita per anno). Con 300000 visitatori nel 2007, l’attività alberghiera da sola rappresenta più del 10% del PIL. Entrate che per la prima volta superano l’ammontare delle rimesse spedite da una diaspora forte di 700000 persone (principalmente installate negli Stati Uniti ed in Europa).
Stimolata dagli investimenti, la crescita accelera, toccando il 6,9% nel 2007 contro il 6,1% dell’anno precedente e con una media del 6% dal 2001. Inoltre, l’esistenza di una Borsa-valori attesta la volontà del governo di diversificare l’economia e di fare fiorire un mercato finanziario. Ma il cammino è ancora lungo: nella classifica Doing Business 2008 stilata dalla Banca Mondiale sul clima degli affari, Capo Verde non figura che al 132° posto su 178 Paesi. Non tutto è dunque così roseo come sembra. Bisogna dire che le sfide da giocare sono importanti.
Spesso colpito dalla prolungata assenza di precipitazioni, il paese produce meno del 20% del suo consumo in cereali e rimane fortemente dipendente dalle importazioni, fattore che lo rende vulnerabile agli shock esogeni. L’aumento del corso del petrolio e del prezzo dei cereali sono quindi duramente pesati sul deficit della bilancia commerciale. Raggiungendo il 42,1% del PIL nel 2007, anche il debito estero rappresenta un pesante handicap, soprattutto or ache il nuovo statuto di Paese a Medio Sviluppo non permette più a Capo Verde di beneficiare di eventuali programmi di riduzione del debito da parte della comunità internazionale. Nella classifica stilata dal UNDP secondo l’indice di sviluppo umano, il Paese si piazza prima del Sudafrica (102° contro 121°), ma il 37% dei capoverdiani vive ancora al di sotto della soglia di povertà (fissata a 2 dollari al giorno) ed il 20% di loro vive con meno di un dollaro al giorno. Inoltre, dei nuovi problemi sono apparsi all’orizzonte nel corso degli ultimi anni, come l’immigrazione illegale ed il traffico di droga.
Infatti, dall’Isola di Sal, nel nord dell’arcipelago, basta percorrere circa 1500 km per raggiungere Hierro (Canarie) e penetrare in Europa. Di fronte al flusso di clandestine, la Spagna, che ha aperto un’ambasciata a praia nel 2006, desidera tagliare il passaggio delle Canarie rinforzando la sua cooperazione con Capo Verde. Il Primo Ministro José Maria Neves del Partido Africano da Independência da Cabo Verde (PAICV, formazione presidenziale) ha chiesto a più riprese l’aiuto dell’Unione Europea per poter controllare le sue acque territoriali ed allo stesso tempo combattere il traffico di droga. L’arcipelago è quindi sulla buona strada per concludere un partenariato speciale con l’Unione Europea, approvato ufficialmente a Bruxelles nel dicembre 2007, per limitare l’immigrazione dai Paesi dell’Africa dell’Ovest e per beneficiare di fondi europei. Presso la Comunità degli Stati dell’Africa dell’Ovest, invece, Capo Verde rivendica la sospensione della libera circolazione delle persone e chiede di reintrodurre il visto per i cittadini dell’area. Infine, in vista della diversificazione delle sue attività economiche, Praia si è candidata a stabilire sul proprio territorio una zona economica speciale, defiscalizzata, che potrebbe costituire una piattaforma per la distribuzione dei prodotti cinesi in tutta la regione.
Capo Verde, Paese “più avanzato”. Ovvero: come tradire gli ideali di Amilcar Cabral svendendosi come una mignotta.
Per la Mente (Libri):
Contra mar e vento (Henrique Texeira de Sousa);
Ilhéu de contenda (Henrique Texeira de Sousa);
Xaguate (Henrique Texeira de Sousa);
Na Ribeira de Deus (Henrique Texeira de Sousa);
Chiquinho (Baltasar Lopes da Silva)
Per le Orecchie (Musica):
Cesária Évora
Cabo Verde Show
Manuel de Novas
Mayra Andrade
Orlando Pantera
Tcheka
Per gli Occhi (Cinema):
Cap Vert – mon Amour (Ana Lucia Ramos Lisboa)
Ilheu de Contenda (Léo Lopes)
Per la Bocca (Cibo): Cachupa (il piatto tipico nazionale, fatto con mais, diversi tipi di carne o tonno fresco, fagioli, patate dolci, manioca, cavolo, zucca e diversi tipi di salsiccia… forse con un piatto di questo mi sazio!)
Blogs:
A Cape Verde Blog: Big thoughts from a small island
colonna sonora: Sodade (Cesária Évora)
7 comments:
ma sono solo io che non vedo niente? :(
Ah no... ora lo vedo!
ecchettedevodi'?! sarai stato il dito piu' veloce del web... ;-)
non andava il player... vabbe' il dito e' piu' veloce del cervello, lo ammetto. Deformazione professionale ;)
Questo è il link per la lista di cui ti parlavo. I libri si troverebbero anche qui da qualche parte, ma sto cercando di non imbottirmi di libri che poi non potrò mai riportare in Italia. E poi devo smetterla di fare liste, perché già so che non leggerò mai tutto!
http://booksense-stores.booksense.com/images/stores/6801/newsletter/african.pdf
Per Capo Verde: io seguo il blog di questo scrittore capoverdiano di nascita ma italiano d'adozione
http://canifa.blogspot.com
Ca' Cappello rules: il dipartimento più imbucato del mondo! Ho ricordi di lezioni di inglese (il primo anno) attorniata dai libri di hindi!
Ma che carina!!! Sei la prima che scarica il banner!
Hai vinto un post dedicato a te'! (e' un po' lungo quindi dovrai aspettare)
@ Coq:
beh, ma anche il cervello ti viaggia piuttosto veloce... con tutte le vignette che sforni!
ho scarico il banner perche' e' una problematica che sento molto vicina essendo circondata da giocatori di cricket!
:-P
no, il post con dedica non me lo merito... ma tu hai capito proprio bene come soddisfare l'ego femminile caro Coq.
comunque, in caso questo post ci sara', si accettano solo ed esclusivamente sviolinate e complimenti! ;-)
@ Stef:
grazie grazie grazie per il link!
e' vero, anch'io qualche volta vado sul blog di Canifa, ma non so perche' non m'era venuto in mente... adesso pero' non posso aggiungerlo al post, perche' altrimenti significherebbe riaggiustare tutti gli spazi (non so perche', ma continuo ad avere problemi con il layout...)
un abbraccio ad entrambi
clauds
Post a Comment